28

ANNI DI ATTIVITÀ

129

ALLIEVE E ALLIEVI CHE SI SONO ESIBITI

209

SPETTACOLI PORTATI IN SCENA

Le produzioni di Tilde Nocera, eseguite perlopiù con gli allievi della sua scuola, “Progetto Danza”, si muovono attorno a tutti gli stili di danza, dal classico, al moderno, al contemporaneo, al flamenco.

Coreografie uniche e spesso ispirate all’attualità, agli stati d’animo, alla vita dei giovanissimi danzatori, al loro percorso, al loro presente e al loro futuro, compongono veri e propri spettacoli, completi di originali scenografie e di piazzati di luci in grado di arricchire le suggestive rappresentazioni. Veri e propri quadri d’arte che Tilde Nocera compone parlando al pubblico.

Legàmi

 

Legàmi : una matassa di fili, quelli della vita, si snoda tra i passi di Tilde Nocera e dei suoi ballerini.
Legàmi è la storia del Natale inteso come rivelazione della “famiglia” che si rinnova di generazione in generazione.
Legàmi è la passione di un gruppo di giovani danzatori che passo dopo passo scopre il piacere di condividerla con gli altri.
Legàmi è la storia di ognuno di noi. Di chiunque abbia voglia di scrivere la propria storia.

Spettacolo di danza, con Tilde Nocera e la sua Compagnia di danza, e di parole, con Roberto Fittipaldi.

TarTan

La famiglia? Chi ha saputo mai definire quel groviglio di emozioni, relazioni, conflitti, ansie, intenzioni, che sono alla base di un rapporto a due. Per poi aggiungere quello a tre (il primo figlio) e via discorrendo. Ci ha provato la coreografa Tilde Nocera con TarTan.

Partita come una parodia in musical del più celebre personaggio della foresta, il re degli animali, Tarzan, diventa pretesto per raccontare una storia d’amore, che nasce e si intreccia con il senso dell’esistenza…

Uno spettacolo commovente, brillante, e completo, che scava a fondo nell’animo di ognuno. Cantiere di emozioni, di relazioni, TarTan è l’elogio del dono della vita.

Zingari

La danza ci ha condotto in magici mondi. Infiniti mondi a volte anche difficili da esplorare ed assaporare, per voi così bambine. Insieme mano nella mano, in favole e paesi incantati, strade di conoscenza e crescita che ci hanno portato fino a qui, ad oggi. Come ZINGARI abbiamo vagato per città invisibili, ma concrete certezze, i nostri corpi, scoprendo nel desiderio di danzare la necessità dell’essere, il bisogno di realizzarsi.
È  da qui che parte ancora la vostra vita in cerca di nuove terre da esplorare.

Con: Ambra Astorino, Maria Parisi, Marta Mainieri, Mariagrazia Zottoli, Serena De Cristofaro, Federica Ruggeri.
Primi ballerini: Daniele Nocera, Michele Manfredini, Giuseppe Greco.
Con: Maria Viola, Filomena Propato, Giuseppe De Cristofaro, Luigi Palmieri, corpo di ballo “Progetto Danza”.
Coreografie: Tilde Nocera, Paolo Nocera, con la collaborazione di Massimiliano De Luca.

Scugnizzi

Il carcere di “ C’era una volta… Scugnizzi ”, famoso musical divenuto anche film (“Scugnizzi” – 1987 – regia di Nanni Loy) non è altro che una metafora della vita.

L’esistenza può essere o diventare un carcere. Ma, al contempo, nasce libera, e può essere vissuta in maniera tale che rimanga sempre tale e in grado di poter scegliere il percorso del proprio destino.

La vita offre uno spaccato di quello che è la società. Nello “Scugnizzi” rielaborato da Tilde Nocera, la società affiora attraverso il suo personaggio principale: Pulcinella, simbolo di Napoli e della “napoletanità”, che Tilde Nocera colora oltre che di bianco – la purezza del cuore della Napoli che tiene a sé e al mondo intero – di nero (il male) e di verde (la speranza). E’ proprio la speranza a voler trionfare su tutti, perché anche Napoli si svegli dal torpore e riesca a ritrovare la sua identità e civiltà offuscata.

Con il contributo: Unione Europea, MI PAF, Regione Calabria, Provincia di Cosenza, Comunità Montana Italo Arbëreshë del Pollino, PIC Leader Plus, G.A.L. Pollino Sviluppo

Coreografia e regia Tilde Nocera – Con gli allievi di “Progetto Danza” dell’Associazione Culturale C.E.A.

Duend'Art

In un mondo dove tutto sfugge,dove il tempo è nemico, capriccioso…l’arte è la luce. il corpo è arte ed è tempo…ritmo.

Il DUENDE è spirito ritmico, il potere misterioso che tutti sentono e che nessun filosofo spiega. Ogni uomo, ogni artista nell’atto della creazione ha il suo duende misterioso. E i grandi artisti sanno che non è possibile nessuna emozione senza l’arrivo del duende.
Anche se ognuno lo chiamerà a suo modo.

Federico Garcia Lorca

Con: Federica Calabrese, Federica Lisi, Tania Fortunato, Roberta Laghi, Sara Merenna.
Primi ballerini: Daniele Nocera, Michele Manfredini
Coreografia: Tilde Nocera
Consulenza musicale: Dino Provenzano
Esposizioni di opere d’Arte del Prof. Mimmo Sancineto.

Con il permesso del Preside Leonardo Viafora e la collaborazione dei docenti è allestita l’esposizione di opere degli studenti dell’ Istituto d’Arte A. Alfano di Castrovillari.

Le città invisibili

“Nelle Città invisibili non si trovano città riconoscibili. Sono tutte città inventate; le ho chiamate ognuna con un nome di donna; il libro è fatto di brevi capitoli, ognuno dei quali dovrebbe offrire uno spunto di riflessione che vale per ogni città o per città in generale.(…)”

(…)” Che cosa è oggi la città, per noi? Penso d’aver scritto qualcosa come un un ultimo poema d’amore alle città, nel momento in cui diventa sempre più difficile viverle come città. Forse stiamo avvicinandoci a un momento di crisi della vita urbana, e le città invisibili sono un sogno che nasce dal cuore delle città invisibili”.(…)

(…)” Le città sono un insieme di tante cose: di memoria, di desideri, di segni, d’un linguaggio; le città sono luoghi di scambio (…) Scambi di parole, di desideri, di ricordi (…)

(da Le città invisibili, Italo Calvino, 1972)

Con Annamaria Frascino, Filomena Propato, Adele Russo.
Primi Ballerini : Daniele Nocera, Giuseppe Greco.
Corpo di Ballo “Progetto Danza”
Coreografia: Tilde Nocera, Paolo Nocera.
Voce narrante e presentazione: Roberto Fittipaldi
Si ringrazia l’artista Stefania Ponticelli per la realizzazione dell’opera in copertina.

Le voci di dentro

Uno spettacolo molto intenso in cui la coreografa Nocera “pesa” attentamente ogni passo, ogni movimento, ogni gesto, per trasmettere ai suoi interpreti, e al pubblico, un segno, una testimonianza.

Tilde Nocera si lascia sempre ispirare dal suo intimo sentire. E in questo lavoro, più che negli altri, va alla ricerca del “senso della vita” che sembra lasciare indefinito, a tratti, ma che delinea marcatamente più di quanto si pensi nel momento in cui accende lo spot su autorevoli testimoni della nostra epoca: Papa Giovanni Paolo II, Madre Teresa di Calcutta e Gandhi. In fondo il “senso della vita” è proprio quello di “vivere” per lasciare un segno per gli altri.

Il sogno di Federico

Federico. Lo Stupor Mundi.
Federico, battezzato nella stessa fonte di Francesco e Chiara. Federico che riposa per l’Eternità nella culla del Mediterraneo.
Federico II di Svevia. Il terribile nemico della cristianità. Il rinnovatore.

A lui è dedicato “Il Sogno di Federico”, suggestivo spettacolo di danza interpretato da ballerini professionisti e ideato e diretto da Tilde e Paolo Nocera.

Lo spettacolo – allestito e rappresentato la prima volta ai piedi del Castello federiciano di Roseto Capo Spulino (CS) – rappresenta in maniera estremamente suggestiva la grandezza dello Stupor Mundi. La pìece, della durata di un’ora circa, termina con un’originale coreografia in acqua, nel mar Jonio, alle spalle del Castello, impassibile osservatore del passaggio di Sua Maestà.

Da quell’altezza Federico scruta il mare. Affacciato alla feritoia del suo Castello, esplora l’orizzonte. Vuole “indagare” l’oscurità dell’infinito come l’animo delle sue donne. Federico ha un sogno.
Il Castello è la sua dimora “temporanea”. Un animo geniale è sempre in ansia e in movimento…
Come le onde dello Jonio s’infrangono contro le sue mura, così i suoi tormenti percuotono il suo petto.
La sua indole “volteggia” come fanno i falchi prima ancora di possedere la preda.
Federico, affacciato alla finestra del suo Castello, sogna le terre che ha attraversato e il mondo che attraverserà. È alla ricerca, continua, interminabile, è oltre…

I corpi dei danzatori si abbandonano sul ventre del Castello e sui suoi fianchi, sulla ripida e dura spiaggia e sulla soave e cristallina acqua. Il sogno di Federico riflette. Le sue donne – misteriose e dai tentacoli voraci – lo invocano. Ma il sogno di Federico è oltre…

Coreografie di Tilde e Paolo Nocera

Interpreti:
Roberta Mazzoni, prima ballerina Opera di Nizza
Paolo Nocera, primo ballerino Opera di Nizza
Daniele Nocera, solista Opera di Nizza
Michela Viola, solista Teatro Massimo di Palermo
Fabio Correnti, solista Teatro Massimo di Palermo
Raffaella Izzo, Melania Piro, Gino Abet, Compagnia “Il Balletto del Centro”, di Napoli

Giuseppe Greco, Maria Viola, Caterina Perretti, Ambra Astorino, Marta Mainieri, Federica Calabrese, Federica Lisi, Annamaria Frascino, Mariagrazia Zottoli, Sofia La Vitola, Ilaria Francomano, C.E.A. (Centro Espressioni Artistiche)” di Tilde Nocera.

Al violino: Giuseppe Settembrini
Voce narrante: Roberto Fittipaldi